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“Usa e Getta”, il cinema del riciclo e del recupero fotografico

Frame - Frammenti d'amoreROMA. Nell’era del digitale il found footage diventa pratica costante nella nostra vita quotidiana anche a livello amatoriale. Che provenga da archivi, da film hollywoodiani, da home movies o dal repertorio di attualità, ogni immagine può essere presa, smontata e acquisire così un nuovo significato che precedentemente non era stato colto.
Da questa riflessione nasce l’idea di una due giorni di incontri, proiezioni e dibattiti alla Casa del Cinema di Roma, a partire da sabato 23 gennaio, su cosa sia il found footage oggi e su come si siano evoluti nel corso del tempo il suo utilizzo e la sua teorizzazione.

Frame - La pazza della porta accantoE non poteva esserci nome più indovinato di Usa e Getta per questa manifestazione, curata da Angela Prudenzi e Mario Sesti, che vede tra i protagonisti la casa di produzione Marechiaro Film di Antonietta De Lillo, regista napoletana presente in rassegna cine-fotografica con tre film: La pazza della porta accanto, documentario girato a casa della poetessa Alda Merini, Ogni sedia ha il suo rumore e il film partecipato OIDA – Oggi insieme domani anche, a breve nelle sale.

oUsa e Getta offre quindi interessanti spunti di riflessione sulla natura dell’immagine e sull’evoluzione del linguaggio cinematografico. Fino ad arrivare al film collettivo di marechiarofilm, che nasce dal desiderio di un cinema sostenibile e solidale in cui le stesse immagini possano servire diverse narrazioni, come dimostrato dai primi due esperimenti in tal senso, Il pranzo di Natale e OIDA, a cui presto seguirà il nuovo progetto, ancora in corso d’opera, L’uomo e la bestia.

unnamed(45)Attraverso la visione di film, documentari e materiali reperiti sulla rete, l’incontro con autori che hanno utilizzato in vari modi il found footage, tra cui i registi Roberto Faenza e Daniele Vicari, e i critici che lo hanno analizzato, nonché i responsabili dei più importanti archivi nazionali e i docenti delle scuole di cinema e delle università, Usa e Getta promette di approfondire le potenzialità di rielaborazione soggettiva dell’immagine, per ripensare il linguaggio e le modalità di fare un cinema che restituisca al meglio l’istantanea del mondo intorno a noi.

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