dal 15 al 21 ottobre 2020

dal 15 al 21 ottobre
Opening: giovedì 15 ottobre, ore 17
Orari: lunedì-domenica dalle 10.30-13.30 e 15.30-19.00 (i giorni 15, 16, 17 e 18 ottobre con prolungamento fino alle 21)
Alla performance Poetic Juke Box Art, dal 15 al 18 ottobre, si accede uno spettatore alla volta, previa prenotazione obbligatoria al seguente numero: 081 552 87 39
Intervista a Lucio Salzano
Regista, attore, artista, ti muovi agevolmente tra i differenti linguaggi dell’espressione artistica. Come fai?
«Ho sempre considerato l’arte come un linguaggio che conosce steccati e che al contrario si nutra della contaminazione tra i diversi tipi di linguaggio. Già nei miei spettacoli teatrali ho sempre utilizzato immagine, musica, parola e movimento come elementi che nell’insieme costruiscono un’unica esperienza artistica»
Gran parte delle tue opere visive sono ad oggi realizzate con un particolare uso del pastello a olio. Una tecnica quasi in disuso. Perché questa scelta?
«Recuperare l’antico per vivere il contemporaneo. L’uso di materiali all’apparenza semplici anche nella scelta dei supporti (carta povera, cartone, masonite) mi permette di realizzare questo concetto»
Arte e teatro: dove pende l’ago della bilancia?
«Diciamo che è in perfetto equilibrio. Tanto che anche in questa occasione, collateralmente alla mia mostra personale riprendo un mio collaudato spettacolo di qualche anno fa che ha riscosso molto successo: Poetic Jukebox che in questa versione Art, oltre alla partecipazione dell’attrice Antonella Monetti e alle musiche originali di Antonio Onorato, si avvarrà delle proiezioni di alcune mie opere appositamente realizzate, che nel concept teatrale fungeranno da scenografia dello spettacolo»
La mostra a Palazzo Venezia si intitola Paesaggi Interrotti. Cosa determina l’interruzione di queste astrazioni dell’anima?
«Paesaggi interrotti è quando l’orizzonte si allontana dalla propria esperienza, quando la libertà delle persone non è più piena, un black out che tutti abbiamo vissuto e che io in qualche modo inconsciamente ho trasposto nelle mie ultime opere oniriche»
Tra le opere che saranno esposte a Palazzo Venezia ce n’è una che ha già goduto dell’attenzione di oltre 200.000 spettatori. Parlo dell’opera che è in acquisizione temporanea da settembre 2018 presso il Museo Nazionale di San Martino a Napoli. È per te più “speciale” di altre?
«Ti riferisci di certo a Le dimensioni dell’arte live experience. Certamente aver avuto l’occasione di poter comunicare con un così vasto pubblico è motivo di soddisfazione. Di speciale ha il fatto che è stata realizzata live durante la performance di apertura della mia personale Segni nella Certosa. Insieme a me c’era il noto musicista Antonio Onorato che mi ha accompagnato con la musica della sua breath guitar. Con Antonio sono legato da anni, oltre che da diverse collaborazioni anche da una sincera amicizia.
Quali saranno le altre opere esposte in questa personale e quali i tuoi progetti imminenti?
Oltre alla mia ultima produzione inedita saranno presenti a Palazzo Venezia alcune opere significative del mio percorso artistico degli ultimi cinque anni. Mi chiedi di progetti prossimi. Di certo la mia partecipazione all’VIII edizione dell’Iside International Pride a Benevento e poi la ripresa di Poetic juke box Art in altre città italiane.