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cronaca

OSS sospesa dopo l’aggressione ad un’anziana in una struttura

I Carabinieri stanno investigando su un’aggressione avvenuta in una Casa Residenza per Anziani (CRA) a Carpi, nel Modenese. Un’operatrice socio-sanitaria (OSS) è stata sospesa per aver aggredito un’ospite ultranovantenne durante un alterco. La segnalazione è giunta dai colleghi della donna, che hanno denunciato l’accaduto alle autorità.

L’anziana, condotta in pronto soccorso, è ora in buone condizioni. La cooperativa sociale responsabile della struttura ha sospeso l’OSS in attesa delle indagini. Il sindaco di Carpi, Riccardo Righi, ha manifestato sgomento per l’accaduto e sottolineato l’importanza di fare luce sull’episodio.

Le indagini da parte dei Carabinieri sono attualmente in corso per determinare le responsabilità e chiarire le circostanze dell’aggressione. La cooperativa sociale ha espresso la propria disponibilità a collaborare con le autorità competenti per supportare le indagini e applicare eventuali sanzioni disciplinari necessarie.

Una notte in una casa di riposo, un’Operatrice Socio Sanitaria (OSS) prende una decisione che cambierà la sua vita. Questo è il racconto di coraggio e sacrificio di una professionista che ha messo il benessere del paziente sopra tutto, pagando un prezzo molto alto.

L’incidente.

Il paziente, con un globo vescicale dovuto a una probabile ipertrofia prostatica, non riusciva a urinare. Le sue incessanti richieste d’aiuto, unite all’impossibilità di ricevere assistenza immediata da parte del Servizio 118 e della Guardia Medica, mettono la OSS di fronte a una decisione cruciale.

L’azione eroica.

Iscritta al secondo anno del corso di laurea in Infermieristica, la OSS aveva visto più volte la procedura di inserimento di un catetere vescicale. Con il paziente in preda al dolore, ha deciso di intervenire, eseguendo la manovra in modo impeccabile e garantendo un immediato sollievo al paziente.

Le conseguenze.

Nonostante il suo intervento fosse stato provvidenziale, il mattino successivo la OSS è stata convocata in infermeria, rimproverata e deferita alla direzione della struttura. La direzione non ha avuto altra scelta se non sospenderla e denunciarla alle autorità per abuso di professione infermieristica e medica.

Questioni etiche e professionali.

Questa storia solleva importanti questioni etiche e professionali. Fino a che punto può spingersi un operatore sanitario non abilitato per garantire il benessere del paziente? E quale prezzo personale è disposto a pagare per farlo?

Stay tuned per ulteriori sviluppi su questa vicenda.

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