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Legru: intervista alla band per il singolo “Come le modelle” un inno pop punk alle fragilità

“Come le modelle” è un inno pop punk alle fragilità. E’ una canzone che parla di stereotipi e apparenze in una società in cui è spesso difficile esprimere liberamente emozioni e sentimenti: per paura dei giudizi, per paura di affezionarsi, per paura di perdersi o riscoprirsi.

Come riassumereste il vostro nuovo singolo in tre parole e cosa significano per voi?
ANSIA, riferita alle paure che abitano l’uomo contemporaneo e che costituiscono il centro del brano;
INCOMUNICABILITÀ, intesa come scarsa capacità di esprimere i sentimenti; LIBERAZIONE, necessaria per esorcizzare le prime due.

Raccontateci la storia dietro questo brano: come è nato?
La genesi del nostro secondo singolo è legata a doppio filo ai termini sopra citati. La canzone gira attorno alle paure che dimorano l’uomo all’interno del moderno contesto culturale, o quanto meno alcune di esse: la solitudine sentimentale; il timore del cambiamento e l’angoscia di non riconoscersi più a fondo.

Quali sono le sfide che i cantautori in Italia devono affrontare per raggiungere la notorietà?
Prima di tutto, non è la ricerca della celebrità che ci spinge a fare musica, ma piuttosto un esigenza di fondo; qui la domanda rischia di rimanere senza una risposta precisa. Al limite ci si augura che la popolarità si dimostri una conseguenza. Quello che possiamo dire concretamente, in base al nostro vissuto, è che difficilmente si viene ascoltati da parte degli addetti ai lavori. Parliamo di un tipo di ascolto sincero, dedicato e non superficiale. Quando succede. Inoltre rimane complesso interfacciarsi con figure serie e professionali.

Se poteste scrivere una canzone per un artista affermato, chi scegliereste e perché?
Max Pezzali. Pare che ancora vada un casino. (risate)
No, scherzi a parte. Per ora è meglio che le canzoni le scriviamo per noi.

Quali consigli dareste a chi vuole iniziare una carriera nel mondo della musica?
Bisogna cercare di fare le cose fatte bene, senza fretta di arrivare chissà dove. Usare la testa, restando consapevoli del proprio operato. Prendere le decisioni con lucidità. Che poi è quello che facciamo noi. O per lo meno ci proviamo.

Qual è il messaggio che desiderate trasmettere con la vostra musica?
Resta una domanda alla quale non sapremmo rispondere in maniera esaustiva. Ogni canzone tocca argomenti differenti. L’amore occupa di sicuro un posto sul podio. In tutte le sue sfaccettature. Ma anche l’inadeguatezza e l’incedere del tempo. Lento e inesorabile. Al tempo stesso ci piace immaginare che sia l’ascoltatore a stabilire il proprio pensiero, senza guidarlo troppo nell’ascolto, ma piuttosto concedendo una certa libertà interpretativa.

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