E, credetemi, non accadeva da tempo. Una cinquantina di giornalisti provenienti da tutto il mondo ha sottoscritto una lettera di protesta che denuncia l’impossibilità (in questa edizione più che nelle scorse) di realizzare interviste ai protagonisti dei film presenti alla Mostra del Cinema di Venezia. Questa cosa dei giornalisti si è sempre andata ad accentuare nel corso degli anni, ma quest’ anno sembra essere un clima quasi irrespirabile, dato prima dal divieto di fare video e riprese nei fotocall, poi accentuato dal divieto di interviste alle star ed ad alcuni protagonisti. Diciamo che questa edizione quindi non si scalda per la voglia di scoprire tutte le novità, si scalda per le polemiche tra l’organizzazione e gli operatori dell’informazione i quali vorrebbero solo essere liberi di svolgere il proprio lavoro.
Diciamo che questa situazione già si respirava al Giffoni film festival, dove Fitto e Sangiuliano hanno tagliato i fondi scatenando l’ira del direttore e alcuni colleghi hanno scritto che il Giffoni è è un festival dei parenti.
è un messaggio questo sbagliato poiché chi lavora come operatore dell’informazione è bravo perché si è fatto un nome grazie alla sua professionalità e non perché è figlio o nipote di qualcuno quindi abbattere i finanziamenti alla cultura, per questa redazione significa uccidere il progresso. culturale. Cosa insegneremo ai nostri figli e alle generazioni future, le quali già troveranno un mondo pieno di guerre e con monumenti e borghi che avranno fatto la storia del mondo distrutti e fatti a pezzi dal fatto che i giovani di ora preferiscono giocare ai videogiochi piuttosto che vedere un film o una cattedrale.
Il messaggio che si vuol mandare DOBBIAMO NON FARE INTERVENIRE QUESTE ISTITUZIONI DOBBIAMO CORRERE E RIVOLTARCI CONTRO UN GOVERNO CIERCO E SORDO.