30 Settembre 2023

SULPEZZO.it
musica

Intervista ad Ermet

Ermet, finalmente in mezzo ad un bel calderone musicale, hai sfoggiato un Ep che tira fuori un sound alternativo ed elettronico.

Ci racconti da cosa deriva il tuo nome d’arte?

Il nome deriva dall’Ermeth che in Europa fu il primo computer utilizzato tra gli anni 40′ e 60′. Ho semplicemente tolto la H per renderlo personale.

Il tuo Ep è in mezzo alle uscite più interessanti di musica elettronica su Amazon music e “Dean” è stato il primo brano.

Raccontaci come nasce e da cosa parti per la composizione.

Ho l’abitudine di registrare lunghe improvvisazioni che puntualmente archivio senza mai riascoltare ciò che ho fatto. A distanza di mesi a mente fresca le riascolto e comincio a lavorarci con più razionalità. “Dean” è stato estrapolato da un’improvvisazione che risale all’estate scorsa ed è stato il brano che ha stimolato la mia creatività e che mi ha portato alla creazione del 3p.

Cosa pensi della scena musicale in Italia e come come ti collocheresti con il tuo progetto artistico?

Non sono un divoratore di produzioni italiane e faccio fatica ad apprezzarne i contenuti. Ma ritengo che ci sia stato un salto di qualità nel made in Italy e ne sono entusiasta. Il progetto Ermet, come ben dicevi prima, fa parte dell’immenso calderone, strapopolato di artisti o pseudotali che in qualche modo e per qualche motivo vogliono emergere. 

I brani sono composti tutti da te?

Se si, c’è qualcuno o qualcosa che ti ha ispirato particolarmente?

Si l’Ep è stato creato in solitaria ed è stato il frutto di un periodo difficile. Più che di ispirazione direi necessità, sento sempre un certo malessere quando non mi occupo di musica.

Il titolo dell’ Ep è “Needs”.

Come mai hai scelto questo titolo?

L’Ep segue un qualche filone concettuale?

Essere un musicista a tempo pieno è un lusso che non mi sono mai potuto concedere se non a periodi, quest’anno per fortuna ho avuto la possibilità di unire lavoro e musica ed è stato come tirare un sospiro di sollievo perché ciò non accadeva da tanto tempo. La musica è la mia terapia e io ne ho assolutamente bisogno. “Needs” racchiude ciò di cui avevo necessità.

Come hai iniziato musica e cosa ti ha portato ad andare verso questa direzione?

In buona sostanza, faccio musica da 20 anni, ho militato in diverse realtà come chitarrista e suonato in tantissimi club in giro per l’Italia.  Da bambino avevo una grande passione per la musica e amavo giocare con strumenti musicali e registratori a cassetta. Ho sempre navigato a vista e mi ritrovo in questa direzione grazie al mio passato. 

C’è qualche artista che adori?

Il mio più grande amore sono i Motorpsycho.

Quale è uno dei dischi ai quali sei più affezionato?

Il disco al quale sono molto affezionato è 17 re dei Litfiba

E il un tuo brano uscito o non ancora pubblicato al quale sei affezionato?

Il brano che si trova nell’ep “Pollution” è la composizione più spontanea che ho creato fino ad ora.

Ti ringraziamo per averci dedicato del tempo e ti chiediamo di consigliarci un bel brano da ascoltare, prima di immergerci nel tuo nuovo lavoro musicale.

Vi consiglio “Brainfreeze” dei Fuck Buttons

Grazie a voi è stato un piacere.

Related posts

“Fractal” di Marco Germani: tra electroClash, goth metal e nu metal

Cirillo

Ruben Minuto – è uscito “THE LARSEN’S SESSIONS – live in studio”

Mezzosangue ospite di “It’s The Joint!”, venerdì 28 febbraio il quarto appuntamento all’Angelo Mai

Davide Guerri

Lascia un commento