Partiamo da “Raccontami” e ricordiamo le tue radici musicali. Quando hai iniziato a fare musica? Chi sono i maestri ai quali fai riferimento?
Mi sono avvicinato alla musica all’età di 3 anni e soprattutto per gioco, iniziando a strimpellare sui tasti di una vecchia tastiera (Farfisa) regalatemi da mio nonno. I maestri ai quali mi sono avvicinato per imitazione sono gli stessi che ancora oggi hanno tanto da insegnarmi. (Carosone, Daniele, De Crescenzo)
Sei un pianista e cantautore e possiamo dire che da poco ti stai affacciando nel mondo della canzone facendo conoscere il tuo modo di fare musica. Quali sono, se ci sono gli ostacoli che un giovane musicista trova per proporre il suo lavoro?
Questo è tutto un percorso ad ostacoli. Ogni giorno la priorità è sfidare se stessi, non essendoci regole precise si è sempre messi alla prova, alla ricerca e al raggiungimento di nuovi obiettivi.
Raccontami è il tuo ultimo brano, ma prima ci sono altri due singoli con relativi videoclip. Ci puoi raccontare un ricordo particolare, un aneddoto legato ad ogni singolo o alla realizzazione del videoclip?
Beh per esempio della realizzazione di “a fianco a te” essendo il mio primo singolo ne ricordo perfettamente l’emozione nel momento in cui dopo aver registrato più tracce di voce mi soffermai subito su una e girandomi e vedendo anche Sebastiano sorridere mentre la riascoltavamo, non riuscimmo a dire altro che: “eccola, è lei”
Siamo alle porte della manifestazione musicale più importante per il nostro Paese: Sanremo. La seguirai? Cosa pensi della direzione artistica di Baglioni?
Personalmente non sono uno di quelli innamoratissimi di Sanremo, sicuramente sarà l’evento musicale più atteso nel nostro paese e sarebbe da ipocrita dire che non mi informi, ma la cosa non mi entusiasma. Baglioni è un grande artista ma come presentatore mi stanca.