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Giffoni, GOLINO: Goliarda Sapienza mi ha tolto l’accento napoletano

“Quando mi è stato proposto di girare “L’arte della gioia” avevo già letto il libro due volte. Anni
prima mi avevano anche proposto il ruolo di Modesta. Poi siamo riusciti a prendere i diritti e ne
sono stata felicissima. Dopo sei mesi di scrittura ci siamo resi conto che in due ore di film non
riuscivamo a mettere dentro tutto. Abbiamo deciso di farci una serie televisiva che poi è andata sul
grande schermo”, Valeria Golino, sguardo dolce, magnetismo e un'aura brillante arriva a Giffoni
insieme a Tecla Insolia, Giuseppe Spata e Alma Noce per presentare la sua nuova serie Sky
Original “L'arte della gioia”, diretta da Valeria Golino, che racconta la storia di Modesta, una
ragazzina della Sicilia di inizio Novecento che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore.
La serie tv è tratta dall'omonimo romanzo di Goliarda Sapienza, scrittrice tra le più significative del
Novecento che ha avuto riconoscimento solo postumo e che la stessa Golino ha conosciuto:
“Avevo 18 anni era tra le mie prime esperienze da attrice e dovevo interpretare una ragazza
della borgata di Roma nel film “Storia d’Amore” di Francesco Maselli, e mi ha fatto da coach di
dizione. Mi ha tolto l’accento napoletano. Per me, era una donna di 50 e passa anni ma di un’altra
epoca. Andavo a casa sua, l’ho vista nella sua intimità.”

Prima serie da regista per Golino, la sua capacità di tenere il set ed entrare in empatia con attori e personaggi viene riconosciuta dal cast: “Valeria è riuscita a creare un equilibrio pazzesco sul set. – commenta Giuseppe Spata, che nella serie interpreta l’autista Rocco, e aggiunge ironico: “mi sarei preparato meno se l’avessi saputo! Valeria ti risolve le difficoltà attoriali ancora prima che tu le pensi, e questa rete di salvataggio ti permette un’incoscienza maggiore”; concorda Alma Noce, che interpreta Cavallina nella storia: “Tutto quello che vivevano i personaggi, lei lo viveva già. C’era piena empatia e ascolto: era come se Valeria stesse interpretando tutti i personaggi”. La protagonista della serie Tecla Insolia ricorda con trasporto i giorni di riprese: “Mentre giravamo, eravamo in bolla temporale che ci ha assorbito totalmente. Quando abbiamo finito di girare c’è stato il timore di non vivere più cose così importanti.”

Nel cast, Insolia interpreta la spregiudicata, sensuale e coraggiosa protagonista Modesta. Nata da una famiglia povera e in una terra povera, animata dalla voglia di conoscere, amare, di essere libera, è disposta a tutto  per raggiungere la sua felicità: “Modesta è una ragazza feroce, ma anche buona. Una ragazza che, come tutti i ragazzi, ha in sé mille contraddizioni. Il suo personaggio è in continua evoluzione. – commenta Golino – E’ un’antieroina con una grande obliquità. E’ difficile trovare nel cinema personaggi femminili così”. Un ruolo che ha significato moltissimo per Tecla Insolia che si racconta ai giurati del Giffoni film festival: “Ho cercato di non giudicare quello che faceva Modesta ma alla fine si finisce per empatizzare per la sua ricerca d’amore, che è una cosa di cui tutti abbiamo bisogno. – e confessa – credo che penserò a Modesta per tutta la vita”. Valeria Golino, nella sua seconda apparizione al festival ha incontrato alcuni giurati spiegando alcune dinamiche e aneddoti del prodotto, venuto fuori dal libro scritto da Goliarda Sapienza. Si notava come la regista aveva bisogno di tenere tutto sotto controllo durante le domande dei giurati, non si capisce il motivo, ma pilotava gli altri attori del cast intervenuti con dei fili invisibili ma efficaci.

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