“La mia depressione latente” è una canzone introspettiva che parla di una malattia interiore, una ferita così tanto profonda da nascondersi tra i rami dell’anima. Stare male, senza nemmeno accorgersene è il vero tema trattato da questo brano suonato interamente dal vivo da quattro musicisti (Matteo Finizio – cigar box, Francesco Pozzi – Piano e sinth, Max Zanotti – voce) legati da un nuovo sound pronto a viaggiare tra diverse culture e luoghi del mondo interiore e non solo.
Difficilmente si parla della depressione in modo profondo e consapevole e nel linguaggio comune viene spesso usato questo termine in modo superficiale privo di empatia. Le parole di questo brano vogliono portare l’attenzione alla sofferenza che si prova nel profondo, quando ci si trova in questa condizione, che spesso si nasconde nella nostra quotidianità, diventando apparentemente un semplice lato del nostro carattere…invece non è così…o perlomeno non è stato così per me.
Abbiamo scambiato due chiacchiere con Gabriele Mancuso, cantautore canturino classe 1985.
Come descriveresti il tuo nuovo singolo in tre parole e perché?
NON PER TUTTI…parlare di depressione non è così semplice. Non tutte le persone sono pronte ad affrontare un argomento così delicato e profondo…soprattutto in un momento storico così complicato. Mettere in musica tutto ciò è stato per me un atto di coraggio, una presa di posizione che espone un mio sentimento, un mio stato d’animo rimasto latente per molto tempo.
Parliamo di questo brano, come nasce?
Nasce da un momento difficile. Durante una fredda serata di ottobre ho vomitato queste parole su un foglio bianco e la mia chitarra baritona mi ha aiutato a trovare la giusta sonorità a questo pezzo davvero profondo.
Cosa manca in Italia ai cantautori come te per diventare famosi?
Diventare famosi in questo paese è come vincere al superenalotto…non bisogna contarci troppo.
Esistono davvero tantissimi artisti incredibili in Italia che magari faticano a suoanre i propri pezzi in giro.
La cosa che manca? La curiosità rispetto il nuovo…la cultura.
Per quale Big vorresti scrivere una canzone un giorno?
Mi piacerebbe scrivere per una voce femminile…in Italia amo Elisa ad esempio. Invece se dovessi collaborare con un’artista internazionale, sceglierei senza dubbio Tash Sultana.
Quale consiglio daresti a chi, come te, intende intraprendere un percorso nel mondo della musica?
Di scrivere senza pensare a chi ascolterà…di essere il più sinceri possibili e di essere se stessi!
Il messaggio che vuoi portare con la tua Musica?
Voglio scrivere le cose che mi succedono, le cose che sento senza alcun tipo di pensiero.
Se poi le mie parole e la mia musica entreranno nelle cuffie di qualcuno allora ne sarò felice.