Emozionante, come sempre. Questo il sunto dell’ottavo lavoro in studio da solista di Francesco Renga, ”L’altra metà”, L’uscita di questo album è di ottobre 2019, fuori a due mesi di distanza dalla partecipazione al Festival di Sanremo con il brano ”Aspetto che torni”, ovviamente incluso nell’album.
L’ispirazione della traccia sanremese, brano d’apertura di questo atteso album, è mamma Jolanda, scomparsa quando Renga aveva appena 19 anni: una toccante dichiarazione d’amore affettivo molto apprezzata dalla critica e dai fan. A seguire, il pop rock di ”L’unica risposta” invita a fidarsi dell’amore per soprassedere alle delusioni della vita. La tematica principale di quest’album è la malinconia, per chi conosce Renga sa che Francesco è un cantante che in molti suoi dischi fa trasparire la sua malinconia, ma in questo disco sembra essere uno stato d’animo più maturo rispetto agli altri album, e la si può incontrare nella nostalgica ”Bacon”, dove l’artista si rammarica per non essere così incisivo come pensava nel rapporto di coppia, o più concretamente in ”Prima o poi”, dove va a rimembrare i bei momenti sentimentali passati. Malinconia che si arricchisce di un inquietudine interiore nella quinta traccia dell’album, ”L’odore del caffè”, scritta con la collaborazione di Ultimo: le debolezze e insicurezze dell’autore vengono esternate in maniera toccante, e la dedica alla madre defunta sembra piuttosto evidente.
L’anima rock dell’artista aspetta ad emergere sino alla traccia numero 9 dell’album, ”Sbaglio perfetto”, tanto introversa quanto ribelle, che va quasi a risovvenire gli esordi dell’ex leader dei Timoria. La melodia è sempre rappresentata da quell’anima malinconica dell’artista, che però come suo stile usa un ritmo pop-rock italiano che se pur malinconico ha un ritmo coinvolgente. Molte canzoni di quest’album parlano di cose tristi ma l’artista è capace nella maggior parte delle tracce di quest’album, di mettere a contrasto immagini tristi e fredde, con immagine calde e passionali.