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“I figli della Shoah”, il docufilm sulla Memoria va su Rai2

ROMA. TEL AVIV. Un piccolo docufilm si fa largo nel nostro panorama culturale, passando dalle anteprime in sala e dai festival di cinema direttamente alla messa in onda sulle reti Rai. Stiamo parlando del documentario scritto da Israel Cesare Moscati e diretto da Beppe Tufarulo Suona ancora – Il coraggio dei figli della Shoah è stato quello di vivere, sui discendenti dei superstiti dei campi di concentramento. In occasione degli eventi legati al giorno della Memoria 2016 sabato 30 gennaio infatti, alle 23.40 su Rai2 all’interno di Tg2 Dossier , verrà trasmesso il film contemporaneamente alla presentazione presso il Conservatorio Israeliano di Musica di Tel Aviv, evento a cui parteciperà l’autore stesso Israel Moscati.

In quest’opera, prodotta da Rai Cinema e passata a novembre in concorso al Festival di cultura ebraica Pitigliani Kolno’A, le parole si rivelano come note in uno spartito dolente e solitario di storie drammatiche ed incancellabili, raccontate dai discendenti dei sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti. Da Roma a Tel Aviv – dove un bambino di dodici anni suona la viola proveniente dai campi e recuperata dal restauratore di violini Amnon Weinstein -, passando per Parigi, Berlino e Budapest, lo sceneggiatore Moscati, protagonista di questo racconto visivo, si fa maestro concertista in un viaggio di sofferenze condivise e di ferite profonde che si tramandano devastanti nelle vite di figli e nipoti delle vittime dei lager. Tutti gli intervistati sono musicisti o appassionati di musica come lo erano i propri padri e nonni, e Moscati va alla loro ricerca per ricostruire quella mappa del dolore e riconoscerlo nel prossimo, in quella capra dal viso semita che per il poeta Umberto Saba era correlativo oggettivo della sofferenza di un’intera umanità attraverso secoli di persecuzione.

I traumi sono difficili da superare e se è vero che non ci si risveglia mai dagli incubi della Storia, come sosteneva l’autore inglese Thomas Stearns Eliot, spetta alla bellezza dell’Arte e all’armonia della musica il compito di oscurare “il male” ed esorcizzarlo, attraverso il ricordo di ciò che è stato l’Olocausto. Solo così si può sfuggire alle tenebre della guerra e recuperare il coraggio di vivere per la “rinascita” del popolo ebraico, in Europa come in Israele, anche alla luce dei recenti attacchi terroristici e del ritorno di antisemitismo nel continente europeo.

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