A breve in scena al Nuovo Sancarluccio con: “Trullo”, monologo scritto e interpretato da Diego Sommaripa
Da Chiaiano ai grandi palcoscenici, passando per cinema e tv
Amo quegli artisti che dimostrano di essere tali perché in continua evoluzione, Diego Sommaripa è uno di questi, un artista e soprattutto una persona alla quale è difficile non affezionarsi.
Perché? La risposta sta nel suo modo di approcciarsi agli altri, e intendo chiunque, colleghi e gente comune. Diego adora curare i rapporti con le persone e, sicuramente, trae da questo modus operandi il suo notevole spessore artistico. Perché è risaputo che prima di essere dei grandi artisti sul palcoscenico, occorre esserlo nella vita.
Diego racconta di sé partendo dalla sua infanzia e gioventù nella periferia a nord di Napoli: “Facevo animazione nei villaggi durante il periodo estivo e guadagnavo 3.000 euro totali e ne destinavo 1.000 per la mia formazione da attore-racconta l’attore e regista-Arrivai al Theatre de Poche a 19 anni ma dovevo recuperare il tempo perduto, c’erano ragazzi che avevano iniziato anni prima e dovevo mettermi al loro passo.”
“Non mi è mai piaciuto essere l’ultimo della classe – precisa l’attore – per questo sono partito da zero e ho speso tanti soldi in libri e workshop. All’inizio del mio percorso molti colleghi di corso mi guardavano con diffidenza… e con la puzza sotto il naso non mi consideravano affatto, colpa anche del mio modo di presentarmi: con la cresta e maglioncini improbabili. Ora, però, posso dire che molti di quella “classe”si sono ricreduti e c’è una stima reciproca ma…ora capisco perché mi guardavano “strano” – precisa poi Diego-“Il problema più spinoso del nostro mestiere sono i filodrammatici, ma non quelli che lo sono in palcoscenico, ma coloro che dimostrano di essere filodrammatici nella vita, credendosi superiori agli altri e denigrando la collaborazione tra artisti.”
Nato a Napoli 31 anni fa, Diego Sommaripa lavora con diversi registi non tralasciando nessun genere teatrale, nella commedia viene diretto da mostri sacri del teatro: Gino Rivieccio, Luigi Russo, Gianfranco Gallo, Claudio Insegno, Peppe Celentano. Al Cinema, invece, è diretto da Claudio Noce in Good Morning Aman e Stefano Incerti in Gorbaciov.
Protagonista dei cortometraggi “Angela” e “Quando ero Mortale” girati con la NUCT scuola internazionale di cinema, nei quali viene diretto da Davide Zurolo e Iraklis Panagiotopoulos, è di fatto un artista poliedrico.
Un talento concretizzato grazie alla candidatura come Miglior Attore Giovane 2012 per la sua interpretazione nello spettacolo “La cantatrice è calva” diretto da Ciro Pellegrino e nel 2014 stessa Candidatura per il suo “ ‘ A Chiena”.
“Da 12 anni ormai vivo di arte, spettacoli, cinema, teatro e non disdegno radio, televisione e serata in cui sono il conduttore. Sono abituato al lavorare duramente per ottenere i risultati prefissati.”
Un artista che lavora sodo e che da ben 8 anni lavora come scritturato, senza perdere la sua attività di regista, anzi “drammaturgo di se stesso” come ama definirsi: “Non amo fare la regia per altri, non ne sarei capace, sono regista solo delle mie opere perché sento che tra scrittura e direzione ci debba essere un rapporto di sangue, non a caso, quando mi capita di scrivere per altri spesso non mi firmo.
Ricordo quando Ivan Scherillo, coautore con me della “Chiena” mi chiese di non far figurare il suo nome tra quello degli autori perché la mia impronta era troppo forte nel testo. È un gesto che ho apprezzato molto, fortunatamente abbiamo collaborato ad altri spettacoli come “ Nel Campo delle Viole “ ( vincitore di numerosi riconoscimenti ) ed in quel caso abbiamo firmato assieme il testo.”
La chiacchiera con Diego sta per terminare, deve scappare al Teatro Diana per il suo ultimo spettacolo. L’attore e regista sarà in scena venerdì 14 ottobre al Nuovo Sancarluccio con lo spettacolo “Trullo” un monologo da quest’ultimo scritto e interpretato che rientra nella rassegna per autori under 35 riguardante la nuova drammaturgia contemporanea.
Eppure, non mollo e gli faccio altre domande, soprattutto in merito ai progetti futuri: “Per la stagione attuale io di solito faccio una programmazione quinquennale come De Laurentis- spiega con un ghigno affettuoso– “Incropresi nel prezzo” sarà lo spettacolo che proporrò, si tratta di una commedia alla Full Monty, assieme Ivan Boragine e Salvatore Sannino, anima del Teatro di Sotto, spazio in cui debutteremo.
Mentre nel 2017 ci sarà il ritorno alla drammaturgia con “Femmend10” uno spettacolo che andrà in scena al Centro Teatro Spazio e che racconta di tre donne. Le protagoniste saranno Marina Billwiller e Cristina Ammendola, la terza attrice per ora non ha ancora un nome.
“Io scrivo trip non spettacoli”- sottolinea Diego– sono tutti testi frutto della mia fantasia e del mio viaggio verso qualcosa. Un viaggio che mi ha portato anche alla creazione di un progetto editoriale: un libro che contiene 5 racconti, tre già scritti e due in via di definizione, che hanno una ispirazione Shakespeariana.”
Diego deve proprio andare e sul filo della porta dove abbiamo preso un caffè si lascia scappare qualche informazione sui progetti futuri:
“Collaboro da anni con il teatro Diana, ma occorrerebbe portare spettacoli all’ estero come fa Cristian Izzo, per ampliare gli orizzonti puntando anche al Cinema. Nei primi giorni di novembre sarò al Festival di Tallinn in Estonia con un Film che si chiama “Caina” con la grande Isa Danieli. Esperienza nata come una sostituzione di non so quale attore…film che in Italia non ha trovato distribuzione…”
Poi due battute sul suo progetto più caro Resistenza Teatro: “Il gruppo teatrale nasce dall’ esperienza anticamorra, volevo dare un’impronta artistica all’ esperienza ed è un progetto che continuerà e che presto si costituirà in associazione, e continuerà a promuovere la collaborazione con altre realtà.”
Infine, prima di salutarci davvero, gli chiedo: “O’ Die’ ma chi più di tutti di ha insegnato ad essere artista” e lui senza pensarci mi dice al volo: Chiaiano! Devo tutto alla periferia di Napoli, l’amore e odio che c’è per quella terra, un po’ come quello che ho per il teatro… di persone però che mi hanno aiutato ne ho conosciute molte nel mio Cammino, tra Peppe Miale, Gabriella Cerino , Pasquale Palma con loro le chiacchierate sono sempre state fruttuose… ne Ricordo una con Gianfranco… mi disse che : “L’attore deve stare sempre sul filo del rasoio…questa lezione è del grande Gianfranco Gallo che mi ha insegnato che non bisogna mai essere troppo sicuri sul palcoscenico, come nella vita. Bisogna sempre inventare qualcosa per stare al passo con i tempi!”
Mimmo Caiazza