Andranno in onda lunedì 9 e martedi 10 gennaio, in prima serata su Raiuno, i primi due episodi della serie tv “I Bastardi di Pizzofalcone”, tratta dall’omonimo romanzo di Maurizio De Giovanni per la regia di Carlo Carlei, e con le interpretazioni, tra gli altri, di Alessandro Gassmann e Gianfelice Imparato. Nel corso del 2016 le riprese in esterni si svolsero in varie zone di Napoli, tra cui (cosa che forse non molti sanno) l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, col suo antico e famoso “claustro” che a fine 2015 (era dicembre) si trasformò in un grande set, affollato di runner e studenti dell’Ateneo. Quelle riprese furono infatti una straordinaria occasione per i ragazzi del Suor Orsola (alcuni recitarono anche come comparse) di assistere sul campo alla lavorazione di un prodotto audiovisivo, di coglierne tutti gli aspetti tecnici e di capire le numerose figure professionali che lavorano ad un progetto filmico.
A fare da “Virgilio” in quel viaggio durato un’intera giornata, passando per le aule e per la terrazza dell’Università, fu Maurizio Gemma, direttore della Film Commission Campania, un vero visiting professor per chiunque voglia imparare a produrre film oggi. “Il cinema – spiegò Gemma- è realtà che incontra la finzione, una narrazione per immagini molto diversa da quella letteraria e artistica, e richiede pertanto un’ industria ben strutturata alle spalle: solo un’impostazione fatta di reparti e gerarchie consente infatti a un film di diventare arte”. Ai ragazzi, incuriositi dai rumori del set e dal grande lavoro dietro le quinte, Maurizio Gemma raccontò aneddoti e piccoli segreti del suo mestiere: l’opera di convincimento fatta a suo tempo affinché la fiction Capri fosse girata tutta in Campania e non emigrasse verso Cipro, con le positive ricadute economiche generatesi successivamente per l’isola e la Costiera; e poi la scelta suggerita e poi adottata di mostrare il paesino di Benvenuti al Sud in piena notte, prima di inquadrarlo alla luce del sole, giocando di contrasto con la bellezza del luogo.
Tra uno sguardo ai monitor dei video assist e della segretaria di edizione e due chiacchiere col regista Carlei, il direttore Gemma non dimenticò di rivolgere un consiglio prezioso a chi volesse muovere i primi passi nel mondo del cinema e della televisione: “Flessibilità è la parola d’ordine, soprattutto come approccio al settore; bisogna avere una visione globale e pensare al mercato estero, senza cristallizzarsi in una sola veste professionale. La chiave è cercare sempre altre vie e sfruttare le opportunità che dà la produzione ad esempio, un settore spesso sacrificato sull’altare della regia e della scrittura da chi sogna di fare cinema”.